About

Grazia Signori è uno dei quasi 60 Euro-geologi italiani (geologi con titolo professionale riconosciuto anche all’estero).

Laureata presso la facoltà di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano con una tesi in petrologia sperimentale (a.a. 1999/2000), dal 1999 si occupa di pietre naturali, inizialmente con progetti di ricerca presso il CNR IDPA (Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali), quindi dirigendo dal 2005 al 2016 il Laboratorio Prove del Distretto del Marmo e delle Pietre del Veneto, il principale polo di lavorazione di eccellenza della pietra a livello mondiale. 

Da fine 2016 si occupa, per Mapei SPA, di sistemi per la posa di pavimentazioni architettoniche di pietra per i centri storici e i contesti di pregio in Italia e nel resto del mondo.

Già professore a contratto e cultore della materia per l’università di Milano Bicocca e Cattolica di Brescia e Piacenza, autore e coautore di pubblicazioni scientifiche e divulgative dedicate alle pietre ornamentali, a partire dal 2005 è esperto nominato in numerosi gruppi di lavoro normativi nazionali UNI ed europei CEN.

Da giugno 2015 è il Coordinatore del gruppo di lavoro normativo nazionale dedicato alle pietre naturali, l’UNI/CT 033/GL 20 “Pavimenti e rivestimenti lapidei”.

Nel 2013 è stato aggregato per acclamazione all’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo, di cui è socio accademico dal 2014.

Dal 2013 è socio dell’associazione no-profit Geologia e Turismo G&T, associazione nata in ambito universitario per la valorizzazione scientifica del patrimonio geologico italiano, ai fini di un turismo culturale qualificato, ricoprendo il ruolo di delegato regionale per il Veneto, ideando e realizzando percorsi alla scoperta del patrimonio litico del substrato e del costruito delle città (coordinatore gruppo di lavoro Geo-turismo&Pietre urbane: la geolitologia della città come cultura materiale e immateriale che integra le conoscenze storiche e architettoniche con i saperi e le conoscenze geologiche del territorio e del resto del mondo). Dal 2019 fa parte del consiglio direttivo dell’Associazione.

Tra le principali pubblicazioni recenti: il volume INGRESSI DI MILANO (2017), edito da TASCHEN a cura di Karl Kolbitz, di cui è co-autore e per il quale ha curato l’identificazione dei litotipi dei 144 sontuosi ingressi di palazzi milanesi realizzati tra 1920 e 1970 dai più grandi architetti italiani, il volumetto OCEANI PERDUTI SABBIE MOBILI FIUMI VOLUBILI VULCANI SOPITI: UN DIORAMA DI PIETRA AL CENTRO DI BERGAMO (2019), edito dall’Ateneo di scienze, lettere ed arti di Bergamo e dedicato alle pietre ornamentali impiegate nel centro della Bergamo Moderna e il volume PORFIDO – guida tecnica di una pietra nobile, dedicato a progettisti e amministratori che si occupano di spazi aperti e paesaggio, disponibile anche in versione inglese, di cui è co-autore con Andrea Angheben e edito da Italporphyry/Consorzio Italiano Porfido del Trentino.

Media

La prima impressione è quella che conta, specialmente in una città come Milano. E in un edificio la prima impressione, dopo la facciata, è data da ciò che vediamo una volta che ne varchiamo la soglia: l’ingresso. Cosa si celerà dietro al severo portone in legno? Quali vite si intrecciano dietro la vetrata da cui scorgiamo solo ombre sfuggenti? Poche convenzioni architettoniche sono così onnipresenti, e quindi così date per scontate, come la soglia. Non c’è dubbio che questi luoghi di mediazione per eccellenza si siano sviluppati in modo unico in Italia, e in nessuna città italiana mostrano una complessità formale, un’articolazione funzionale e un’elaborazione spaziale come a Milano, una città in cui il Novecento si è sviluppato con leggerezza ed eleganza.

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