OCEANI PERDUTI SABBIE MOBILI FIUMI VOLUBILI VULCANI SOPITI

Per chi, come me, non resiste alla tentazione di leggere nelle pietre da costruzione l’anima e la storia del territorio, le città sono un museo a cielo aperto, raccolte straordinarie di colore, di bellezza e di testimonianze della geniale capacità manuale e tecnologica di far tesoro, secolo dopo secolo, delle risorse geologiche e materiche locali.
Da questo punto di vista il centro della “Bergamo Moderna”, in città bassa, la mia città, è un esempio sorprendente.
Il raffinato e sapiente uso della pietra da parte dei progettisti della riqualificazione del centro di Bergamo tra le due guerre, infatti, lo rende un vero e proprio diorama con funzione illustrativa, divulgativa e didattica che, grazie alla semplice osservazione, permette di toccare con mano, meglio di qualsiasi scheda tecnica con i risultati delle prove di laboratorio, la durabilità in opera dei litotipi orobici impiegati 100, 80 o 60 anni fa e l’importanza nella progettazione architettonica di operare scelte di valore a lungo termine.
Grazie all’originale ed efficace lavoro grafico e materico di Emiliano Cibin, la pubblicazione entra nel cuore della città di Bergamo attraverso i percorsi litici che raccontano le pietre, locali e non, scelte dai progettisti, a partire dalla loro genesi geologica, distinta in marina (Oceani Perduti), fluviale (Fiumi Volubili), gravitativa (Sabbie Mobili) e magmatica (Vulcani Sopiti).
La pubblicazione, edita dall’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo, fa parte del progetto ARTE IN VISTA – L’ETERNA BELLEZZA DELLE PIETRE